Sono un tecnico della ricerca presso il Dipartimento di Scienza e Tecnologia del Farmaco – Università degli Studi di Torino.

Non ho mai incontrato difficoltà nello studio, la mia laurea con 110 e lode conseguita con 6 mesi di anticipo lo testimonia.

Sono approdato al corso Genio in 21 Giorni principalmente per le tecniche di lettura strategica (velocità e comprensione) poiché le mie giornate sono sempre pienissime per impegni diversi e sentivo la necessità di migliorare questo aspetto.

Ho inoltre colto l’occasione per gestire secondo nuovi standard la preparazione ad un concorso universitario piuttosto arduo (c’è un unico posto disponibile che prenderemo, crederci è il primo passo per arrivarci vittoriosi).

Ho potuto riassumere un testo scientifico in lingua inglese di circa 400 pagine in 4 mappe (circa 30 ore di lavoro) e già lo padroneggio. 
In sostanza so tutto quello che c’è da sapere per il concorso (argomenti che al momento ritengo plausibilmente oggetto di prova) e ho praticamente concluso la mia preparazione con 4 mesi di anticipo.
Mi basterà ripassare una settimana prima e un giorno prima, 20′ più 20′.

Avrei potuto acquisire le stesse informazioni (con tempi certamente diversi) con il mio collaudato metodo, è ovvio, ma padroneggiare certi strumenti e metterli in disparte sarebbe stupido.

C’è un ulteriore aspetto che riguarda sia lo studio di questo materiale, sia la frequentazione del corso, sia lo svolgimento degli esercizi: lo stress.

Per svariati impegni incalzati quotidianamente, ho un’agenda sempre sovrasatura e temevo che far spazio a questi nuovi carichi di lavoro avrebbe generato una situazione stressante il cui danno sarebbe stato superiore al beneficio.

In realtà nulla di ciò è accaduto:
1. il corso è andato liscissimo, piacevole e incalzante
2. gli esercizi dei 21 giorni sono stati impegnativi ma digeribilissimi
3. lo studio del materiale per la mia futura prova mi ha richiesto circa 1/3 del tempo che stimavo mi sarebbe servito in precedenza
4. il ripasso delle mappe richiederà un impegno piccolo e un tempo miserrimo.

Come si traduce tutto ciò in termini di stress? Di minore stress?
È davvero così, ne ho le prove.
Per lavoro, passione e forma mentis sono molto analitico e mi piace lavorare con i numeri, dati alla mano, altrimenti sarebbe filosofia.
Esiste un indicatore biochimico dello stess che è un ormone, il cortisolo, e ho così deciso di fare un prelievo ematico per misurarlo.

Ero timoroso, talvolta le impressioni sono difformi dalla realtà, temevo un livello di cortisolo elevato, controproducente in termini di prestazione mentale e fisica (per me essenziali per il lavoro universitario e quello di personal coach).

Risultato? Cortisolo = 121, valore medio nell’intervallo accettato, che per il ritmo di impegni che mi impongo è davvero strabiliante.

Questo è un risultato tangibile e per me importantissimo, e va al di là della capacità di creare una buona mappa e di impararla, perché dimostra che il mio motore personale è perfettamente a punto,e più di prima e

 

che la carne al fuoco extra che ho voluto mettere (corso, apprendimento, esercizi, studio concorso) non mi è stato di alcun peso.

Probabilmente questa mia testimonianza è insolita, diversa, ma per come la vedo io questi sono RISULTATI superiori all’esito di un singolo esame o del posto a concorso che andremo a conquistare.

Ringrazio i ragazzi di Genio 21 e Mirko in particolare, mio tutor (assegnatomi davvero ad-hoc) che ha saputo cogliere i miei punti forti e ottimizzare al massimo il lavoro finale.