Sono Antonio Matarrese, l’uomo del calcio italiano (chi non ricorda i mondiali di calcio in Italia nel 90?).

Ho frequentato il corso Genio in 21 Giorni a Roma e inizio dicendo che l’esperienza è stata più che positiva, perché mi sono stati spiegati con facilità alcuni passaggi e strumenti di istruzione che mi hanno agevolato nel miglioramento della lingua inglese.

Mi sono iscritto al corso avendo già un discreto livello della lingua, ma trovavo difficoltà nel dialogo diretto. Nel parlare non avevo troppi problemi, ma nel comprendere tutte le parole dette dall’interlocutore sì. Svolgo un’attività internazionale e dovendo continuare a rappresentare il calcio italiano con i suoi interessi economici nel mondo, e in particolare approssimandosi l’expo 2020 a Dubai, mi devo sentire padrone della lingua.

L’insegnamento è stato entusiasmante, perché non si è trattato delle classiche lezioni di inglese, in cui ti distrai o hai a volte la sensazione che ti portino fuori strada, ma invece sono lezioni che entrano con facilità nelle mente di chi vuole apprendere.

Mi ha sorpreso enormemente il PAV, mi ha scombinato la mente per quanto sia paradossale, facendo parte di un sistema quasi infantile, che richiede un impegno di fantasia notevole, contro anche la logica a volte. Tuttavia mi ha conquistato perché sono riuscito a ricordare molto meglio le informazioni: un esempio è stato fare una cosa per me molto curiosa, come riuscire a risalire, leggendo il numero di telefono, al titolare di quel numero (ho utilizzato strategie analoghe anche per ricordare il significato di molte parole in inglese, ovviamente).

Sono entrato nel meccanismo di questa scuola e grazie alla leggerezza e al linguaggio che hanno usato i tutor per creare il clima con l’allievo, si è instaurato un rapporto che ha agevolato questo processo di apprendimento. Da quando ho fatto il corso ho studiato un centinaio di vocaboli inglesi, alcuni erano a me già noti, ma non avevo mai la certezza di poterli richiamare, mentre altri erano completamente nuovi.

Per me è soddisfacente perché mi sento più padrone della materia, e dovendo continuare ad avere incontri con persone a livello internazionale, mi sento più sicuro. Ed avendo fatto questo percorso con il Genio, mi sono creato delle certezze che prima non avevo.

Mi ha entusiasmato il modo di insegnare di Luisa De Donno, l’istruttrice del corso, e di dialogare su argomenti non soltanto per la lingua inglese o per lo studio, ma di cultura generale.

Le conversazioni fatte con il mio tutor Marco Valentini sono state conversazioni tra insegnante e studente, laddove l’insegnante si è avvicinato a me con un certo rispetto per la mia età e la mia storia, ma anche con molta affabilità e cortesia, che mi ha consentito di frequentare questa scuola con il piacere e non con obbligo. Le mattine in cui sono venuto qui, non ho pensato “oh mamma”, ma avevo la gioia di andare a incontrare il mio tutor, che non mi faceva pesare l’apprendimento della lingua. Lo ringrazio per questo.

Ho frequentato tante scuole, ma mi pento di non aver scoperto prima il Genio in 21 Giorni.

Questo non è soltanto un corso, ma è una scuola di vita.
Per poter conoscere più da vicino questa realtà, ho studiato i contenuti dei vari libri scritti dagli autori e fondatori del metodo, quali Luca LorenzoniMassimo De Donno e Giacomo Navone, che hanno contribuito a migliorare il modo di affrontare le difficoltà della vita, rendendole più semplici. Stranamente tre giovani che aprono l’orizzonte e che ti danno una forza per affrontare quella che è la vita di oggi ripartendo proprio da se stessi e dall’apprendimento.

E parla uno che ha 79 anni, e che la vita l’ha affrontata in variegate situazioni, di difficoltà, gioia, dolore…a tutti i livelli!